Monaci della foresta

La Tradizione della Foresta è una tradizione monastica buddhista theravāda che - in epoca moderna - si è sviluppata nei primi anni del '900 in Thailandia, inizialmente presso il ceppo linguistico Lao, che risiede nel Nord Est del Paese. Lao, Isan. In questo periodo Ajahn Sao Kantasilo Mahathera e il suo discepolo, Mun Bhuridatta ridiedero vita al movimento dei Monaci della Foresta, secondo le tradizioni più antiche del buddhismo Theravada. Alcuni Maestri particolarmente rispettati, come Ajahn Thate, Ajahn Maha Bua e Ajahn Chah.[1], svilupparono, nella seconda metà del '900, un vasto movimento che, dalla Thailandia, sbarcò in Occidente, dove ha tuttora una forte presenza, soprattutto nel Regno Unito. Questi Maestri del XX secolo, considerano la foresta come parte della pratica monastica. In questo senso l'antica tradizione è stata ripresa e viene praticata nei monasteri, in Oriente come in Occidente, a beneficio dei discepoli, attuali e futuri, secondo le regole originarie.[2] Anche in Myanmar e Sri Lanka sono stati fondati monasteri e romitaggi che seguono questa tradizione. I monasteri sono generalmente situati in luoghi appartati, nei boschi, dove si vive una vita semplice, in continuo contatto con la propria pratica e l'ambiente naturale circostante. I due principali ordini monastici thailandesi sono il Maha Nikaya e il Dhammayuttika Nikaya, in entrambi si trovano monasteri della Foresta.

La Tradizione della Foresta predilige l'esperienza diretta attraverso la pratica della meditazione e il rispetto rigoroso delle regole monastiche (vinaya) piuttosto che l'impostazione scolastica, basata esclusivamente sullo studio dei Canoni Pali Tipitaka. I Monaci della foresta sono considerati molto esperti nella meditazione bhikkhu. La tradizione della foresta è di solito associata a una intensa pratica meditativa, che può portare a sviluppare notevoli capacità spirituali. La tradizione è particolarmente rispettata, soprattutto in Thailandia per la sua ortodossia, la stretta adesione alle regole originali, stabilite dal Buddha, e l'ascesi, praticata da tutti i monaci più noti. Grazie a queste qualità, è molto amata dal popolo Thai e dai numerosi seguaci, che si sono via via associati ad essa in Occidente.

La pratica e lo stile di vita sono basati su quelli del Buddha e dei suoi primi discepoli. Vengono chiamati monaci della foresta perché mantengono vive le pratiche del Buddha storico, che spesso ha abitato nelle foreste, sia durante il periodo di ascesi e ricerca spirituale sia nel periodo successivo dell'insegnamento. Al di fuori della Thailandia, la Tradizione della foresta è ben sviluppata nel Regno Unito (The Forest Hermitage, Amaravati Buddhist Monastery, Harnham Buddhist Monastery Aruna Ratanagiri and Chithurst Buddhist Monastery), negli Stati Uniti (Thanissaro Bhikkhu, Abhayagiri), in Nuova Zelanda, in Svizzera Dhammapala, in Germania (Muttodaya Monastery, Metta Vihara, Anenja Vihara) e in Italia dove è stato fondato nel 1990 il Monastero Santacittarama[3]. Attualmente i più noti rappresentanti di questa tradizione sono Ajahn Chah e Ajahn Sumedho.

  1. ^ Tiyavanich K. Forest Recollections: Wandering Monks in Twentieth-Century Thailand. University of Hawaii Press, 1997.
  2. ^ Jinna Sutta, su accesstoinsight.org, Access to Insight. URL consultato il 13 agosto 2010.
  3. ^ http://www.santacittarama.org

© MMXXIII Rich X Search. We shall prevail. All rights reserved. Rich X Search